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UNI 11859-1: Verifica dell’idoneità dei Sistemi di Evacuazione dei Prodotti della Combustione

UNI 11859-1: Verifica dell’idoneità dei Sistemi di Evacuazione dei Prodotti della Combustione

Focus sulla nuova UNI 11859-1 per la verifica dell’idoneità al funzionamento in sicurezza dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione

Come già anticipato in un focus precedente, il 2022 è stato un anno di cambiamenti e novità normative legate al mondo degli impianti a biomassa. Infatti, dopo anni di discussioni, il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) ha pubblicato delle nuove norme tecniche per questo tipo di impianti. Tra queste novità troviamo:

  • UNI 10389-2:2022“Misurazioni in campo – Generatori a calore – Parte 2: Apparecchi alimentati a biocombustibile solido non polverizzato”
  • UNI 11859-1:2022“Impianti alimentati a combustibile liquido o solido, per uso civile, in esercizio – Linee guida per la verifica dell’idoneità al funzionamento in sicurezza – Parte 1: Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione”
  • UNI 10683:2022“Generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi – Verifica, installazione, controllo e manutenzione”

Con questo focus ci occuperemo di approfondire il contenuto della UNI 11859-1.

La presente norma stabilisce i criteri e le modalità per verificare l’idoneità al funzionamento in sicurezza dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione per gli impianti, in esercizio, ad uso civile alimentati a combustibile liquido e/o solido, indipendentemente dalla data di realizzazione dell’impianto da verificare.

La norma consente dunque all’operatore di poter effettuare un giudizio sullo stato di conservazione dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, al fine di garantire la funzionalità del sistema in sicurezza.

È bene specificare che la UNI 11859-1 tratta esclusivamente gli aspetti di verifica e non può essere utilizzata come riferimento normativo per progettazione, installazione e adeguamento.

Come già anticipato precedentemente, si applica agli impianti ad uso civile ed in particolare a quelli:

  • alimentati a combustibile liquido di cui alla UNI 6579 avente un contenuto di zolfo ≤ 2000 mg/kg:
  • alimentati a combustibile solido di cui alla UNI EN ISO 17225-2 (pellet di legno);
  • alimentati a combustibile solido di cui alla UNI EN ISO 17225-3 (bricchette di legno);
  • alimentati a combustibile solido di cui alla UNI EN ISO 17225-4 (cippato di legno);
  • alimentati a combustibile solido di cui alla UNI EN ISO 17225-5 (legna da ardere).

Inoltre, la norma si applica nelle seguenti casistiche:

  • quando previsto dalla legislazione vigente, per esempio nel caso di una dichiarazione di rispondenza ai sensi del D.P.R. 37/2008 o nel caso di rapporto di controllo secondo il D.P.R. 74/2013;
  • su richiesta specifica dell’utente o delle autorità competenti;
  • ogni volta che viene riscontrata un’anomalia sui sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione;
  • verifica dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione ai fini di effettuare una manutenzione straordinaria sulle altre parti dell’impianto.

Sono invece esclusi dal campo di applicazione gli impianti inseriti in cicli di processo industriale e di cogenerazione, e gli impianti asserviti ad apparecchi di cottura cibi privi di sistema di evacuazione dei prodotti della combustione.

Il contenuto della norma tecnica indica tutti controlli da effettuare sulla parte di impianto dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, stabilendo i criteri per permettere all’operatore di esprimere un giudizio su di essi.

L’esito di tali controlli può essere:

  • sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione idoneo al funzionamento;
  • sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con anomalie che determinano l’idoneità al funzionamento temporaneo;
  • sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con anomalie che determinano la non idoneità al funzionamento.

Ricordiamo che nel caso di idoneità al funzionamento temporaneo, l’operatore può lasciare l’impianto in funzione ma le eventuali anomalie devono essere adeguate entro un certo periodo di tempo. La casistica di non idoneità al funzionamento invece impone all’operatore la messa fuori servizio dell’impianto fino all’adeguamento delle anomalie riscontrate.

Concludiamo questo approfondimento sulla UNI 11859-1, ma continueremo ad analizzare con futuri approfondimenti le normative legate agli impianti a biomassa.