LA NUOVA FINANZIARIA E GLI INCENTIVI
Superbonus al capolinea, un’arma a doppio taglio per le finanze italiane
Con l’introduzione del Superbonus migliaia di italiani hanno potuto usufruire di questo meccanismo incentivante che premia gli interventi legati all’efficientamento energetico degli edifici, permettendo così un notevole miglioramento energetico del parco immobiliare italiano.
Questo meccanismo, tanto favorevole per chi ne usufruiva quanto dannoso per la finanza pubblica italiana, sembra essere arrivato al capolinea. Infatti il Governo ha espresso la decisione di porre fine definitivamente alla possibilità di incentivare gli interventi con il bonus 110%.
Con la bozza di Legge di Bilancio 2024 il Governo sta tentando di risanare i deficit nella finanza pubblica visto che l’incentivo in questione ha pesato, oltre ogni previsione, sul saldo del bilancio pubblico italiano.
Per coloro che hanno già avviato interventi incentivati con il Superbonus e che vogliono usufruire ancora dello sconto in fattura e cessione del credito l’obbligo è quello di finire i lavori entro l’anno in corso poiché ad oggi non sono previste ulteriori deroghe né per i cittadini privati né per i condomini.
Ad oggi quindi la strada del Superbonus sembra segnata: dal 2024 l’aliquota riservata ai condomini sarà del 70% e sarà interrotta la possibilità di applicare sconto in fattura e cessione del credito.
Sul fatto di eliminare il meccanismo dello sconto in fattura e di non concedere ulteriori deroghe, nei giorni scorsi il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti si è espresso così:
“Lo sconto in fattura è già stato abolito da febbraio. Ciononostante la dinamica del superbonus continua imperterrita, al ritmo di tre miliardi di maggiore spesa al mese. Noi non abbiamo fatto nessun intervento in Legge di bilancio. Su questo i lavori devono essere evidentemente completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura, se no parte un meccanismo che è quello delle detrazioni”.
Alle parole del Ministro Giorgetti sono poi seguite varie contestazioni portate avanti dalla CNL (Federazione Nazionale delle Progettazioni, Costruzioni e Infrastrutture) e dall’Associazione degli Esodati del Superbonus che si dichiarano molto preoccupati dalla situazione venutasi a creare.
Secondo l’Associazione degli Esodati queste novità danneggeranno inesorabilmente coloro che hanno lavori in corso e non riusciranno a completarli entro la fine del 2023 a causa dei crediti incagliati, chiedendo un dialogo aperto con il Ministro per trovare un’efficace soluzione.
Attualmente però altri strumenti di incentivazione continuano ad esistere, infatti lo stop al Superbonus porterà ad un notevole aumento degli interventi realizzati con la detrazione fiscale in 10 anni con i sempre noti Bonus Casa ed Ecobonus, ma anche all’aumento degli interventi realizzati con l’incentivo del Conto Termico che incentiva fino al 65% delle spese sostenute per l’installazione di impianti a fonti energetiche rinnovabili.
Anche il Bonus Mobili è confermato per l’anno 2024 con detrazione calcolata su un importo massimo di 5.000 €, a differenza del 2023 dove l’importo massimo era di 8.000 €.
Le limitazioni ricevute agli interventi legati al Superbonus non saranno dunque considerate come la fine degli incentivi, ma saranno la spinta per un nuovo inizio degli incentivi Bonus Casa, Ecobonus e Conto Termico. Il tema degli incentivi continuerà inoltre a tenere banco sulle scrivanie dei nostri politici vista la necessità di proseguire negli interventi di ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico al fine del raggiungimento degli obiettivi della politica UE, magari trovando altre soluzioni alternative che non incidano così pesantemente sulla finanza italiana come fatto dal Superbonus.