Finisce l’era dello scambio sul posto
Come cambia la gestione dell’incentivazione alla produzione elettrica del fotovoltaico
Il meccanismo dello Scambio sul Posto (SSP), gestito dal GSE, rappresentava fino ad oggi una soluzione vantaggiosa per compensare l’energia elettrica prodotta ma non immediatamente autoconsumata. Utilizzando la rete come un “magazzino virtuale”, lo SSP consentiva di ricevere una remunerazione per l’energia immessa in rete. Tuttavia, con l’entrata in vigore delle nuove normative europee e nazionali, il panorama sta cambiando radicalmente.
L’evoluzione normativa: verso la fine dello SSP
Per recepire la Direttiva Europea RED II, l’8 novembre 2021 è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 199, che introduce importanti modifiche al settore fotovoltaico. Tra queste, è prevista la graduale eliminazione dello Scambio sul Posto.
Una nota pubblicata da GSE il 25 novembre 2024, supportata dalla Deliberazione ARERA 457/2024/R/EFR del 5 novembre, ha confermato che i contratti SSP con durata superiore ai 15 anni cesseranno di essere validi a partire dal 31 dicembre 2024, senza possibilità di rinnovo.
Dal 1° gennaio 2025: attivazione automatica del Ritiro Dedicato (RID)
Per garantire continuità ai produttori coinvolti, il GSE attiverà automaticamente un contratto di Ritiro Dedicato (RID) a partire dal 1° gennaio 2025. Questa opzione semplifica la transizione per chi desidera continuare a collaborare con il GSE. Tuttavia, è data possibilità di affidarsi a un altro utente del dispacciamento con debita comunicazione.
Cosa cambierà nel mercato dell’installazione di solare fotovoltaico?
L’eliminazione dello SSP rende più vantaggiosa l’installazione di un sistema di accumulo.
Al di là di questa fase di transizione degli impianti già installati, il cambiamento nel mercato delle nuove installazioni infatti sarà guidato dai nuovi strumenti di incentivazione. Oltre al Ritiro Dedicato, nell’ultimo anno è stato pubblicato anche il sistema di supporto economico alla creazione di Comunità Energetiche e Gruppi di Autoconsumo, che prevede una tariffa incentivante per l’energia prodotta e autoconsumata.
Questo significa che nei prossimi anni saranno sempre più vantaggiosi per i clienti finali i sistemi di accumulo per migliorare l’autosufficienza energetica. Questi sistemi che, ad oggi, hanno un rapporto costi-benefici non sempre proficuo, saranno quindi più convenienti e appetibili agli occhi dei clienti.
Questo cambiamento interessa soltanto il settore elettrico?
L’autoproduzione e l’autoconsumo di energia elettrica hanno ricadute considerevoli anche sul settore termoidraulico, grazie alla possibile maggiore convenienza delle pompe di calore.
La possibilità di utilizzare energia autoprodotta e stoccata durante le ore di produzione solare massimizza l’efficienza economica delle pompe di calore, riducendo i costi operativi.
Questo trend non solo favorisce la transizione energetica, ma stimola anche il mercato delle soluzioni termoidrauliche avanzate, creando nuove opportunità per gli installatori e incrementando la domanda di impianti ad alta efficienza energetica. Gli installatori hanno un ruolo chiave nel guidare i clienti attraverso questa trasformazione, offrendo soluzioni tecnologiche e contrattuali che garantiscano il massimo rendimento per i loro impianti.